Lo studio del consiglio nazionale del notariato che qui si commenta è particolarmente interessante sotto molteplici profili: in primo luogo esso si segnala per la particolare profondità e ricchezza di argomentazioni e dettagli giuridici che caratterizzano da sempre lo stile dell’autore; in secondo luogo per via del fatto che da esso emerge con forza la particolare influenza che il diritto anglosassone, nonostante la sua eterogeneità rispetto al diritto continentale, esercita sul diritto continentale (lo studio è ricco di citazioni in lingua inglese che, in questo breve commento, si eviteranno di utilizzare) e, infine, per la conclusione, in parte amara, cui giunge l’autore, che però è nella realtà dei fatti.