In caso di revoca della dichiarazione di fallimento, la Corte d’Appello (o anche la Corte di Cassazione, se non siano necessari ulteriori accertamenti in fatti) accerta se l’apertura della procedura è imputabile al creditore o al debitore e, dunque, se le spese della procedura e il compenso del curatore debba essere posti a carico del creditore istante (quando ha chiesto con colpa la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale) ovvero a carico del debitore persona fisica, (ove, con il suo comportamento, abbia dato causa alla dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale). Così ha stabilito la Cassazione civile con l’ordinanza n. 32533/2022.