Di seguito l’articolo del Prof. Antonini, pubblicato su Le Nuove Leggi Civili Commentate, n. 3/2022, Padova, Cedam.
Il tema del compenso degli amministratori di società per azioni ha una spiccata rilevanza pratica e ha da sempre interessato diversi settori del diritto, tra cui, in particolare, il diritto societario e il diritto del lavoro. Infatti, la controversa classificazione del rapporto tra amministratore e società alla stregua di rapporto di lavoro o – in alternativa e come pare preferibile – di c.d. «rapporto societario» rappresenta il presupposto da cui dipende la soluzione di molteplici questioni applicative: sia rituali, quali la competenza a conoscere delle relative controversie, sia di diritto sostanziale, quali ad esempio l’ammissibilità delle clausole di gratuità dell’incarico, i criteri di liquidazione del danno nel caso di revoca senza giusta causa, i limiti alla pignorabilità del compenso e la configurabilità del privilegio di cui all’art. 2751-bis, n. 2, c.c. Il contributo affronta il tema in commento alla luce di un recente orientamento giurisprudenziale e di una nota impostazione (metodologica) adottata dalla dottrina tedesca.