La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1439 del 18 gennaio 2023, ha confermato l’ormai consolidata posizione (Cass. 15930 del 18 maggio 2022 e Cass. 28905 del 12 novembre 2018) secondo la quale incorrerebbe in illecito disciplinare il Notaio che sistematicamente trascriva in maniera non tempestiva gli atti da lui ricevuti o autenticati, benché nel rispetto del termine massimo di trenta giorni stabilito dall’art. 2671 c.c., dall’art. 6 del D.lgs. 347/1990 e dalla normativa in tema di Modello Unico Informatico.