La conferma delle misure protettive da parte del giudice designato presuppone un giudizio positivo, tutt’altro che basato su una “verifica formale”, in ordine alla ragionevole possibilità che la mancata concessione delle misure invocate possa pregiudicare, sin dalla fase delle trattative, il buon esito delle iniziative assunte per la regolazione della crisi e dell’insolvenza. Così ha stabilito il Tribunale di Busto Arsizio con l’ordinanza del 3 maggio 2023.