Di seguito l’articolo del Prof. Santosuosso e dell’Avv. Azzini, pubblicato su I Contratti, n. 4/2022, Ipsoa, Milano.
Il legal design, entità divenuta popolare ma di non facile definizione, può dirsi una tecnica e una visione che promuove un approccio multidisciplinare e che ha l’ambizione di sviluppare prodotti di contenuto giuridico, tra cui contratti, immediatamente fruibili sotto il profilo comunicativo e nei quali gli utenti (personas) sono posti al centro. Il legal design si innesta in una dinamica più ampia (già in atto in ambito giuridico) che vede l’utilizzo di linguaggi diversi da quello naturale (la lingua parlata e scritta), come il linguaggio formale degli smart contract. Ad avviso degli autori, il legal design può e deve essere analizzato alla luce della disciplina codicistica generale in tema di contratti (artt. 1321-1469 c.c.). Questo contributo si propone di rappresentare al lettore compatibilità, limiti e potenzialità di questa nuova visione, nell’ottica della pluralità dei linguaggi e del multilinguismo giuridico.