Per un legittimo esercizio del diritto di cronaca attraverso il web, è necessario rispettare la verità oggettiva e astenersi dall’utilizzo di espressioni fuorvianti. Quest’ultima viene meno quando sono omessi intenzionalmente o colposamente fatti strettamente correlati a quelli riportati, o quando i fatti sono accompagnati da elementi che inducono a false rappresentazioni della realtà. È quanto si legge nell’ordinanza della Cassazione del 3 maggio 2023, n. 11514.