Facebook: integra il delitto di atti persecutori la pubblicazione di post minacciosi sulla propria bacheca

La pubblicazione di messaggi minacciosi sulla propria bacheca facebook integra il delitto di atti persecutori quando il profilo sia ampiamente accessibile da parte di altri soggetti che possano riferire alla persona offesa. In questo modo ha deciso la Cassazione penale con la sentenza n. 33986/2024.