Dai requisiti di fallibilità alla “prova” del Codice della crisi

Di seguito l’articolo del dott. Sicignano pubblicato su Il Fallimento, n. 1/2022, Ipsoa, Milano.
La nota esamina una recente decisione della Suprema Corte di cassazione relativa alla dimostrazione dei requisiti di non fallibilità di cui all’art. 1, comma 2, l.fall. L’Autore, dopo una breve ricostruzione storica, si sofferma sulla ratio dell’istituto e sui differenti orientamenti della giurisprudenza, per giungere fino all’analisi del Codice della crisi. In proposito, ci si chiede, se il debitore possa utilizzare le scritture contabili o anche altri documenti di formazione unilaterale per dimostrare la non assoggettabilità al fallimento. La Corte di cassazione ammette tale possibilità, e nel far ciò precisa che ciò che ha davvero importanza è la capacità del documento di rappresentare i fatti, i dati economici e patrimoniali dell’impresa.