L’art. 240, comma 1, c.p. stabilisce che in caso di condanna il giudice può ordinare la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, e delle cose che ne sono il prodotto o il profitto. La giurisprudenza ha riconosciuto la legittimazione del curatore ad impugnare i provvedimenti in materia cautelare reale; infatti, il diritto del curatore ad ottenere la restituzione dei beni sequestrati riguarda la totalità degli stessi. Senonché, tra i creditori ammessi al passivo potrebbero esservi soggetti indagati nel procedimento penale o in altro modo riconducibili agli stessi. In tale ipotesi, secondo l’ordinanza del 5 ottobre 2021 della Corte di Appello di Bologna, la revoca della misura ablatoria comporterebbe il rischio che le finalità della stessa vengano frustrate.