La direttiva 93/13/CEE (clausole abusive) ammette la normativa di uno Stato Ue che preveda che una clausola abusiva inserita in un contratto di mutuo possa essere sostituita dal giudice con una norma di diritto nazionale, sempre che tale operazione consenta di ripristinare effettivamente la situazione di diritto e di fatto in cui il consumatore si sarebbe trovato in assenza della clausola abusiva, anche nel caso in cui il giudice ritenga che la conservazione del contratto sia contraria agli interessi del consumatore. Il principio è stato affermato dalla Corte di Giustizia che, con la sentenza OTP Jelzálogbank e altri del 2 settembre 2021 (C-932/19), relativa alla legge ungherese la quale, nella fattispecie rappresentata, commina la nullità di tale clausola e obbliga il giudice nazionale competente a sostituirla con una disposizione interna, senza concedere la possibilità, al giudice, di accogliere la domanda del consumatore interessato diretta all’annullamento dell’intero contratto di mutuo.