Con ordinanza pubblicata il 6 settembre 2022 la Suprema Corte, si è pronunciata sul ricorso promosso da una nota società di telecomunicazioni e servizi di telefonia avverso la sentenza del Consiglio di Stato 987/2020 che aveva respinto i gravami avanzati dalla predetta società, la quale impugnava la delibera con cui le veniva imposto di ritornare entro il 23 giugno 2017 alla fatturazione su base mensile (o suoi multipli) per i servizi di telefonia fissa, nonché la delibera di irrogazione nei suoi confronti di una sanzione molto “salata” per mancata ottemperanza alla prima delibera. All’esito di un approfondito esame delle contestazioni sollevate, la Cassazione, confermando quanto statuito nei precedenti gradi di giudizio, ha dichiarato inammissibile il ricorso, di fatto confermando l’illegittimità delle clausole che prevedono periodicità diverse da quella mensile.