Di seguito l’articolo della Prof.ssa Astone, pubblicato su Contratto e Impresa, n. 2/2022, CEDAM, Padova.
Il contributo analizza il problema del rapporto tra autodeterminazione e sistemi dotati di intelligenza artificiale al fine di evidenziare la perdita di centralità del consenso. L’analisi si concentra sui requisiti, che costituiscono condizione di legittimità del consenso nel GDPR, per sottolinearne la difficile applicabilità alle nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Si rileva come, negli interventi normativi successivi al GDPR, a partire dalle proposte relative al Digital Services Act e al Digital Market Act, fino ad arrivare alla bozza di Regolamento sull’intelligenza artificiale, si assista ad una spiccata tendenza verso “un’autonomia conformata” delle condizioni generali di contratto, che si sostanzia in una predeterminazione legale del contenuto, con l’obiettivo di introdurre meccanismi per tutelare i dati a prescindere dal consenso.