Chiusura composizione negoziata: l’accordo transattivo fiscale dopo il nuovo correttivo

L’accordo transattivo fiscale costituisce la principale novità del correttivo nell’ambito della composizione negoziata della crisi, istituto molto frenato nella pratica, nonostante gli indubbi vantaggi, dall’impossibilità dell’accesso alla transazione fiscale e contributiva e alla possibilità quindi di proporre anche agli enti fiscali e previdenziali un abbattimento o una rateizzazione del debito. Tale lacuna è stata colmata dall’art. 5 del decreto correttivo n. 136/2024, che ha introdotto all’art. 23 del codice della crisi il comma 2 bis, che prevede un istituto affine alla transazione fiscale, con cui condivide l’oggetto e lo scopo di consentire di proporre, in deroga al principio dell’indisponibilità dei debiti fiscali, il pagamento ridotto o dilazionato dei debiti fiscali, pur se con alcune importanti differenze, come evidenziato dalla stessa intestazione della norma, che non parla di transazione fiscale, ma usa la diversa dicitura di “accordo transattivo”.