È entrata in vigore la Direttiva Ue 19 ottobre 2022, 2020/2041 sulle retribuzioni minime, ma agli Stati membri sono lasciati due anni di tempo per decidere se e come recepirla ed attuarla. Inizialmente era indirizzata a combattere la povertà, facendo alzare le retribuzioni minime, ma ora potrebbe costituire uno mezzo contro l’inflazione, esplosa improvvisamente. Con la Direttiva 2022/2041 non si vuol toccare il mondo sindacale, prospettando che sia sufficiente una grande «copertura» con l’applicazione dei contratti collettivi, ma si danno suggerimenti che la politica potrebbe accogliere, anche se restano dubbi di costituzionalità ex art. 39 Cost. La Direttiva Ue 2020/2041 non serve contro il lavoro irregolare, neppure contro quello derivante dalla connivenza illegittima di contratti collettivi pirata da chiunque firmati.