Il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza: le novità penalistiche

Il D.Lgs. n. 14/2019, nella versione risultante a seguito delle modifiche apportate dal d.lgs. n. 83/2022, conferma l’opzione favorevole ad interventi minimali rispetto alla conformazione tradizionale del diritto penale fallimentare, in attesa della revisione organica della materia della quale si annuncia qualche bagliore. Oltre ad adeguamenti lessicali in seno alle fattispecie penali, può scorgersi qualche cambiamento più consistente nella parte penale sostanziale del diritto della crisi e dell’insolvenza: risistemazioni e abrogazioni (tacite) dei reati, nonché cause di non punibilità ex art. 24 CCI, per quanto meno significative e problematiche delle misure penali premiali ipotizzate nella legge delega n. 155/2017 in relazione all’accesso tempestivo alle procedure di composizione assistita e di regolazione della crisi e dell’insolvenza, quali poi previste dall’originario art. 25 CCI, norma infine completamente novellata dopo la recente risistemazione del titolo II del CCI ad opera del d.lgs. n. 83/2022.