Il Tribunale di Lecce, con l’ordinanza del 21 dicembre 2021, ha condannato Poste Italiane a risarcire la titolare di un conto libretto cui era associata una carta, per non aver predisposto livelli adeguati di sicurezza tali da impedire l’esecuzione di 17 operazioni di prelievo fraudolento sul conto ad opera di terzi, nonostante la cliente avesse sempre mantenuto il possesso materiale della carta e mai comunicato il codice di sicurezza a taluno. Secondo il tribunale salentino, la responsabilità dell’istituto postale è di natura contrattuale e l’intermediario può andare esente da colpe solo se provi, in giudizio, che le operazioni di prelievo erano riconducibili alla volontà della titolare. La materia è disciplinata dal D.Lgs. n. 11/2010 – attuativo della direttiva n. 2007/64 CE in tema di servizi di pagamento nel mercato interno – che pone a carico di ciascuna delle parti precipui obblighi da rispettare in corso di rapporto.