La compagnia telefonica è responsabile dei danni subiti dall’utente qualora i dati della SIM a lui intestata vengano carpiti fraudolentemente e utilizzati per compiere illecite operazioni tramite il servizio di home banking che richieda sistemi di autenticazione con l’utilizzo della ridetta SIM. Responsabile solidale con la compagnia telefonica è anche la banca che a sua volta non abbia adottato idonee misure di sicurezza per evitare che terzi non autorizzati accedessero al servizio di home banking. È comunque rilevante, ai fini della determinazione del danno, la condotta colposa del titolare del conto e della SIM che una volta avvedutosi della sottrazione dei dati della SIM e dei tentativi di intrusione da parte di terzi sul conto corrente, non ne abbia dato immediata informativa alla banca. In questi termini la decisione del Tribunale di Prato, n. 669 del 27 settembre 2021 che ha affrontato un interessante caso di Sim swap fraud.